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La Città di Ottone

Titolo OriginaleThe city of brass
Autore:Shannon A. Chakraborty
Anno:2017
Titolo in italiano:La Città di Ottone
Genere:Fantasy
Serie:Trilogia di Daevabad – 1 di 3
Edizione:Oscar Fantastica – Mondadori

«I tuoi antenati inorridirebbero se vedessero con che facilità rubi.»
«Da quel che dici, i miei antenati inorridirebbero anche solo a sapere della mia esistenza.» Tirò fuori da un involto una crosta di pane raffermo. «È così che va il mondo. A questo punto, di sicuro qualcuno è entrato in casa mia al Cairo e ha rubato le mie cose.»
Lui buttò un ramo spezzato sul fuoco, da cui si sollevò una pioggia di scintille. «E questo ti rende migliore?»

Trama:

Nahri sopravvive tra i quartieri de Il Cairo del XVIII secolo grazie a piccole truffe, sceneggiate e alle sue doti di guaritrice.
Un giorno però, durante un rito, evoca inconsapevolmente Dhara, un antico e potente jinn. Dopo essere stati attaccati da un gruppo di ghul e Ifrit, i due partiranno per un viaggio verso la magica città di Daevabad, patria di tutti i jinn. Lì Nahri scoprirà in parte le sue origini, sarà ospite della famiglia reale e dovrà adattarsi alla nuova vita regolata dai giochi di potere delle casate. I nemici però sono sempre in agguato.

La città di ottone è il romanzo d’esordio dell’autrice Shannon Chakraborty, ed è anche il primo della trilogia di Daevabad. E che esordio, ragazzi!

Il romanzo è un fantasy con un’ambientazione davvero affascinante: tutto il worldbuilding è basato sui miti e sulle storie della cultura araba. Tra creature magiche elementali e jinn (esseri dalle sembianze umane ma con poteri sovrannaturali derivanti dal fuoco), ogni pagina è una scoperta di un mondo antico e sconosciuto per lo più.

La narrazione temporale prosegue su un unico binario in cui si alternano i capitoli scritti da due punti di vista: quello di Nahri, la protagonista femminile, e quello di Ali – figlio del re di Daevabad.

Mi è piaciuta la complessità della storia creata attorno a Daevabad. Si entra in contatto con una lunga serie di guerre centenarie, in cui tribù e famiglie si sono combattute nei secoli per il controllo della città delle vie commerciali. Inoltre la componente politica occupa un ruolo molto rilevante all’interno della storia, contribuendo a dare peso e stratificazione al romanzo.

Ci sono tante tematiche sociali che vengono introdotte e trattate nel romanzo, senza essere fuori luogo o stonare con l’ambientazione. In particolare si parla di classismo e razzismo, di schiavitù e fanatismo religioso.

Ho letto alcune recensioni in cui l’autrice viene un po’ criticata per aver fatto infodump (ovvero aver inserito spiegoni troppo lunghi e una quantità di nozioni sterminata). Di mio, ho fatto leggermente fatica a ricordare nomi e poteri delle varie creature, per non parlare a quale fazione appartenessero. Arrivata alla fine però, devo dire che il quadro completo mi è apparso abbastanza chiaro.

In questo libro, il personaggio di Nahri è la classica ragazza protagonista dei young adult, più interessanti invece sono Dhara – il jinn potentissimo che viene incontrato da Nahri e con il quale svilupperà uno stretto rapporto – e il principe Alizayd.
Il primo ha un passato segnato da guerra e schiavitù, per cui oscilla tra la figura della vittima e del carnefice nel corso di tutto il romanzo; il secondo è stato cresciuto come un soldato fedele alla corona ma prova una grande fede religiosa (Islam) e agisce spesso contro gli interessi di corte.

Nonostante la lunghezza, questo romanzo non mi ha mai annoiata, anzi si è fatto leggere in tre giorni. Peccato solo che l’abbia letto in digitale.
Il cartaceo dell’edizione Oscar Vault Mondadori, oltre alla mappa e alla bella rifinitura che non guasta mai, ha un utilissimo glossario a fine libro. Glossario che da consultare in digitale non è poi così agevole.

Insomma, per me La città di Ottone è stata una bella e avvincente lettura, di cui ho amato particolarmente i colori, le ambientazioni e il velo di mistero che ricopre la mitologia araba che permea le pagine.

TRAMA 4
PROSA4
AMBIENTAZIONE4,5
PERSONAGGI3,5
RITMO4
Gradimento da 1 a 5

Consigliato? Decisamente sì

Classificazione: 4 su 5.

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