spark of the everflame - penn cole
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Spark of the Everflame

Titolo Originale:Spark of the Everflame
Autore:Penn Cole
Anno:2023
Serie:La saga degli Eletti 1 di 4
(Kindred’s Curse #1)
Genere:Fantasy
Edizione:Rizzoli

Quella voce continuava a ordinarmi di combattere. Forse, invece di combattere contro qualcosa, dovevo combattere per qualcosa. Avrei potuto incanalare la rabbia che mi bruciava dentro e indirizzarla cosicché aiutasse qualcuno, invece di farmi ridurre in cenere.

In un mondo colonizzato dagli dei e governato dalla loro spietata prole, i Discendenti, Diem Bellator vuole sfuggire alla vita isolata del suo misero villaggio. L’improvvisa scomparsa della madre e la scoperta di un pericoloso segreto legato al suo passato offrono a Diem l’inaspettata opportunità di entrare nel mondo oscuro dei Discesi e di svelare la fitta rete di misteri che sua madre ha lasciato dietro di sé. Con l’affascinante ed enigmatico erede al trono che osserva ogni sua mossa, e un’alleanza con la fazione ribelle che la recluta per unirsi all’imminente guerra civile, Diem dovrà destreggiarsi tra le regole non scritte dell’amore, del potere e della politica per salvare la propria famiglia e tutti i mortali.

Spark of the Everflame è il primo volume della tetralogia romantasy “La saga degli eletti” (in inglese Kindred’s Curse), edito da Rizzoli e facente parte della collana “La biblioteca di Daphne. Spezziamo subito una lancia a favore dell’edizione italiana dicendo che contiene un capitolo bonus al termine del romanzo.

Era parecchio tempo che un primo libro di una saga non mi coinvolgeva così. L’ho letto davvero in pochissimi giorni, e tenendo conto del lavoro, del periodo e di una piccola creatura di due anni che assorbe buona parte delle energie, questo è un risultato notevole.

Gli elementi principali sono quelli del classico romantasy moderno: protagonista femminile giovane e ribelle, con caratteraccio e propensione ad essere sempre fuori luogo; lui bomberone delle ombre, dal viso spigoloso, capelli neri nerissimi, odore muschiato – che mi fa sempre pensare ai bisonti, non chiedete il perché! – all’apparenza spietato, stronzo con tutti ma che in realtà nasconde un’infanzia tormentata. Poi abbiamo vari altri personaggi stronzi, stronzissimi, assetati di potere e dalla violenza facile, una famiglia che serba più scheletri nell’armadio di un’aula settoria e una schiera di soldati che se le prendono sempre per aver fatto il proprio lavoro.

Il tutto inserito in un continente diviso in regni, situazioni politiche labili, una profezia e la minaccia di una guerra all’orizzonte. Tutti elementi già visti, vero, ma che in Spark of the Everflame funzionano e mantengono un buon equilibrio.

Ambientazione confusa

Posso dirlo “che gran casino?”. L’ambientazione è molto confusa e dalle molteplici ispirazioni: abiti dai tagli indefiniti, architettura neoclassica (?) e ambientazione storica riconducibile forse ad un ipotetico rinascimento? Ecco, questo sì che sarebbe stato un punto su cui fare maggiore attenzione.

Ancora di più per la scelta dei nomi dei personaggi. Lei si chiama Diem Bellator – guerriero del giorno WTF? – quindi nome latino, lui Luther Corbois, nome di origine germanica, cognome francofono. Stessa confusione nei termini del worldbuilding: il continente si chiama Emarion, i nomi dei regni sono di derivazione latina e l’isolotto al centro del tutto ha un nome francese. Perdonate questa digressione etimologica, ma io mi sono sentita alquanto perplessa.

In più viene inserita questa creatura leggendaria, la gryvern, che sarebbe l’incrocio tra un grifone e una viverna. Bellissima eh, ma io sarò limitata e continuo a non capire.

Trama e Personaggi

La trama, narrata in prima persona, si svolge su una sola linea temporale e scorre velocemente. Essendo il primo volume di una saga, per forza di cose ritroviamo una serie di nozioni sul worldbuilding, ma a differenza di altri romanzi, qui ho trovato subito tutto abbastanza chiaro e senza troppo infodump.

Il cast di personaggi di questo primo volume è ristretto. Abbiamo Diem, la protagonista, la sua famiglia – grazie Penn per averci dato Teller! – Maura la capo-sala della foresteria, quel sottoprodotto di fidanzato-amico di infanzia che è Henri (su lui da stendere un sudario, altro che velo pietoso), la dolce e ingenua Lily, e poi c’è lui, Mr Tenebra petto largo Principe Luther. Un altro superfico ombroso e tormentato che tratta tutti come pezze.

Luther. Lo so che piace a tutti. Lo so, ma io l’ho trovato troppo carico e troppo simile ad altri (vedi Arin di The Jasad Heir, Kamran di This woven kingdom, etc), non me ne vogliate.

Ah sì, in mezzo vengono inseriti anche altri personaggi secondari utili ai fini della trama, ma non molto approfonditi.

Nonostante qualche cliché, ho apprezzato la scelta dell’autrice di incentrare questo primo romanzo sul scegliere il proprio percorso, e Diem è proprio l’emblema del personaggio che abbandona l’adolescenza e la sicurezza di un sentiero già tracciato dalla famiglia, per cercare la propria strada e seguire le proprie aspirazioni.
Durante tutto il corso del romanzo lei deve affrontare la propria rabbia, i traumi derivanti dai segreti di famiglia e la condizione sociale. E non sempre ne esce benissimo, proprio come può accadere nella realtà.
Vi confesso che ho fatto fatica a soffrirla. Anzi, a volte avrei proprio voluto poterle dire “Ohi, ma ci sei? Tutto a posto?”.
Sono curiosa di scoprire cosa ci riserverà il suo personaggio nel futuro, spero che venga arricchito di reale profondità e non rimanga solo lo stereotipo dell’eroina ribelle e spavalda.

Il verdetto finale

Spark of the Everflame è un romanzo particolare, con idee innovative?
No.
Ha un worldbuilding ben strutturato e una trama solida?
Nì.
Lo consiglierei?
Sì, nonostante tutti i difetti che vi ho elencato sopra. E poiché sono ricca di contraddizioni, vi dico che mi è piaciuto e che sono dispiaciuta perché sistemando un paio di punti, questa lettura avrebbe potuto essere davvero una bomba.
Ora inizio il secondo.

Valutazione:

Classificazione: 3 su 5.
Gradimento da 1 a 5
  • Slowburn
  • Hidden Magic
  • Chosen One
  • Enemies to lovers?

Sì, inizio di una saga di 4 volumi, non qualcosa di mai visto, ma intrattiene bene!

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