
| Titolo Originale: | The Jasad Heir |
| Autore: | Sara Hashem |
| Anno: | 2023 |
| Serie: | The scorched throne – 1 di 2 |
| Genere: | Fantasy |
| Edizione: | Il Castoro OFF |
Nessuno aveva motivo di credere che Essiya di Jasad fosse viva. Se Arin avesse anche solo sospetttato la mia vera identità, mi avrebbe tagliato la gola nel tempo di un battito di ciglia.
«Perché sono ancora viva?»
«Bene», rispose lui. «Sei arrivata alla domanda corretta.»
«Sapevate che ero una jasadi dal momento in cui mi avete vista.»
«Non muovo accuse indiscriminatamente.»
Trama
Dieci anni fa, il Jasad fu dato alle fiamme. La sua magia fu bandita. La famiglia reale assassinata. O almeno, questo è ciò che Sylvia vuole che la gente creda. L’Erede del Jasad è in realtà scampata al massacro e intende rimanere nascosta, soprattutto dall’esercito di Nizahl, che continua a dare la caccia al suo popolo. Ma un momento di rabbia cambia tutto. Quando Arin, l’Erede del Nizahl, insegue un gruppo di ribelli jasadi nel suo villaggio, Sylvia rivela accidentalmente la sua magia e cattura così l’attenzione. Ora l’Erede del Jasad, che tutti credono morta, è costretta a fare un patto con il suo più grande nemico: aiutarlo a cacciare i ribelli in cambio della vita. È l’inizio di un gioco mortale. Sylvia non può permettere che Arin scopra la sua vera identità, anche se l’odio tra gli Eredi comincia a trasformarsi in qualcosa di diverso. E mentre le maree cambiano intorno a loro, Sylvia dovrà scegliere tra la vita che vuole e quella che ha abbandonato.

The Jasad Heir è il romanzo d’esordio dell’autrice egiziana-americana Sara Hashem, ed è il primo libro della dilogia The scorched throne. Il secondo capitolo arriverà in Italia a febbraio 2026.
Ammetto di aver comprato questo libro per due motivi: la copertina e le tante opinioni che lo definivano un vero enemies to lovers. Ebbene, tutti e due i motivi sono hanno trovato un ottimo riscontro.
Nemicissimi
Sì, è vero. Qui i due protagonisti sono veramente nemici. Al punto che non avrei voluto quasi arrivare alla parte dei lovers, ma va bene anche così. In effetti è fastidioso che venga venduto enfatizzando il trope, perché crea uno spoiler enorme. Io non voglio sapere, ancora prima di conoscere le dinamiche di odio dei protagonisti, che questi cadranno come due pere cotte nel vino dell’attrazione reciproca.
Creiamo una petizione per rimuovere l’elenco dei trope come mezzo di descrizione dei libri. Venderanno anche tanto, ma vogliamo mettere la sorpresa? Arrivare alle ultime cinquanta pagine senza sapere che quei due si aggroviglieranno meglio di due artisti del Cirque du Soleil? Ah, quello sì che sarebbe bello, leggere senza sapere, navigando nell’ignoto, nella più totale inconsapevolezza di quanto un finale possa traumatizzarci per mesi e mesi a venire.
E per estrema coerenza, proprio in fondo all’articolo, troverete i miei odiati tropes.
Torniamo ai personaggi. Non li ho amati particolarmente. Essiya/Sylvia mi ha ricordato in buona parte Mia Corvere di Nevernight e ho trovato Arin fin troppo infallibile e, ovviamente, tormentato. In compenso però il cast di personaggi secondari è variegato e regala scene molto piacevoli. E lo so che nessuno parla di found family quando si riferisce a The Jasad Heir ma nella mia testa è così, punto.
Ambientazione
L’ispirazione del worldbuilding è di origini egiziane – anche se io non l’ho sentita molto. Nella prima parte del romanzo ho accusato un po’ la presentazione di questo continente formato da più regni e la gran quantità di nomi da ricordare, oltre che la ridondante ripetizione del mito delle 4 – o erano 5? – divinità che si sono addormentate e tumulate a vicenda. Carino e in parte utile alla trama, ma inserito con troppo infodump.
In favore del libro, lo stile di scrittura e il ritmo sono molto scorrevoli e fanno entrare il lettore in un tunnel d’immersione totale nella lettura.
Ahimè, dopo aver letto e amato la trilogia di Daevabad della Chakraborty, continuo a fare paragoni tra i fantasy dall’ambientazione orientale (perché mi piace proprio tanto). E molto spesso nulla regge bene il colpo. Anche qui, in The Jasad Heir, l’aurea di fascinosa magia mediorientale brilla meno radiosa. In sostanza l’ambientazione è carina e abbastanza coerente, ma non è riuscita a convincermi al 100%.
State attenti a quello che leggete, l’esperienza insegna che dopo certe letture non si torna più indietro.
In conclusione, io questo libro mi sento di consigliarlo. Ci sono dei difetti? Sì.
Si fa leggere con entusiasmo? Di nuovo, sì.
Valutazione:
| TRAMA | 3 |
| PROSA | 3,5 |
| AMBIENTAZIONE | 4 |
| PERSONAGGI | 3 |
| RITMO | 4 |
Elementi/Tropes:
- Ambientazione Orientale
- Enemies to lovers
- Protagonista femminile forte
- Identità segreta
- Found Family
Consigliato?
Sì, Lettura coinvolgente e dall’ambientazione affascinante. Loro molto enemies!
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