Gotico e Horror, Recensioni, romantasy, Saghe, Young Adult

Foxglove

Titolo Originale:Foxglove
Autore:Adalyn Grace
Anno:2023
Serie:Belladonna – 2 di 3
Genere:Fantasy – Romantasy
Edizione:Rizzoli

Finché vorrai sarai mia, Signa Farrow. Ridurrò questo mondo in cenere, piuttosto che permettere a qualcuno di portarti via da me.

Signa Farrow vive a Thorn Grove e forse ha finalmente trovato una famiglia. O forse nò, perché la morte continua a rimanere una costante nell’esistenza di Signa.
Ad una festa, un duca viene assassinato e il signore di Thorn Grove incastrato e a tessere u fili della trama compare Fato, l’inafferrabile fratello di Morte.
Determinato a vendicarsi, dopo che Morte ha preso la vita della donna che amava molti anni fa, Fato vuole Signa per sé, a qualunque costo. Signa e sua cugina Blythe sono certe che Fato possa aiutarle a salvare Elijah Hawthorne dall’ingiusta prigionia, ma più tempo trascorrono con lui, più spaventosa diventa la loro realtà. Intanto Signa inizia a mostrare nuovi poteri che la collegano al passato di Fato. Misteri e pericoli si annidano dietro ogni angolo e le due cugine devono imparare a capire di chi fidarsi, mentre i loro destini rimangono in bilico tra gli omicidi mai svelati che perseguitano la loro famiglia e gli inaspettati giochi di Fato…

Foxglove è il secondo volume della saga di Belladonna dell’autrice Adalyn Grace, saga che tocca più generi letterari. Inquadrarlo non è semplicissimo, potremmo dire che è un paranormal romance , ma ormai non si usa più, fa così anni 2000, quindi classifichiamolo come un romanzo gotico con una componente mistery, un triangolo amoroso e un’ambientazione low fantasy ispirata al periodo vittoriano.

Insomma, un bel cocktail di elementi che hanno tutti una buona attrattiva sul target di lettori di riferimento. La domanda è: funzionano bene insieme?
Abbastanza. Rispetto al precedente capitolo, ho trovato la componente mistery più debole e non sviluppata a dovere. La parte investigativa lascia molto a desiderare, facendoci dubitare del personaggio di Signa. Sembra che non faccia nulla o, peggio, che non abbia le facoltà mentali per indagare. Non parliamo della cugina che spera di salvare il padre unicamente partecipando agli eventi della società.

L’elemento che ha avuto più presa sulla mia esperienza di lettura è stata l’atmosfera gotica che regge per tutto il libro, mentre ho patito lo sviluppo dei personaggi e il worldbuilding magico raffazzonato. Solo perché è fantasy, non significa che nulla debba avere un senso e/o una base solida su cui costruire la storia.

Fato

Il nuovo personaggio introdotto. Quello stronzo che dovrebbe movimentare la trama e mettere in crisi la storia d’amore tra i due protagonisti. Peccato che non si capisca una fava. Potenzialmente ha il potere di forgiare il destino di tutti, quindi può far compiere qualsiasi tipo di azione a chiunque, manovrando gli umani come marionette. Tesse gli arazzi del destino ma per conquistare Signa deve farsi passare come un principe agli occhi dell’alta società. Perché? Un essere eterno e quasi onnipotente, deve veramente far finta di essere un umano e forse ordire un omicidio ai danni della persona che vuole conquistare?
Io, boh. Non l’ho mica capito.

Morte

Non pervenuto. Questo è quanto. Non si sente il coinvolgimento, non fa nulla, rimane una presenza sfocata sullo sfondo, al pari degli spiriti che Signa scaccia. Peccato, nel primo libro è stato un personaggio per lo meno intrigante.

Signa

In fondo ci ha provato, ma con scarsi risultati. Rimane più credibile come scaccia spiriti che come detective.

Blythe

Un po’ come in Legend, in Foxlove piano piano troviamo il passaggio di testimone della protagonista da Signa a Blythe, tant’è che il finale ci lascia intendere che il terzo libro sarà dedicato a lei. Quindi abbiamo diversi capitoli che seguono il suo punto di vista e la sua storia. Solo che non sono riuscita a farmi coinvolgere più di tanto dal suo personaggio.
Dovrebbe essere interessante, nel libro precedente è scampata alla morte, si sta riprendendo da una lunga malattia, il padre viene incriminato, ma lei rimane un po’ sullo sfondo nonostante tutto.
Forse la scelta di svilupparla in funzione del rapporto con Signa, non è stata la scelta migliore. C’è da dire però che migliora nella parte finale.
Ps. Io tutto questo legame d’affetto profondo tra le due cugine, proprio non l’ho percepito.


A parte tutta l’analisi critica, sono comunque curiosa di leggere il terzo capitolo, anche se non mi spiego bene da dove nasca questa curiosità, visto che durante la lettura mi è venuta voglia di insultare ripetutamente tutti i quattro personaggi di cui vi ho parlato sopra, ma tant’è!
Non so come ci sia riuscita la Grace, ma brava, mi ha accalappiata con un libro che in fondo ho trovato tedioso.
Genio del male? A voi il giudizio.

Valutazione:

Classificazione: 2.5 su 5.
Gradimento da 1 a 5

Carino, ma non riuscito come il primo

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