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La moglie del Califfo

Titolo Originale:The Wrath & the Dawn
Autore:Renée Ahdieh
Saga:The Wrath & the Dawn – 1 di 2
Anno:2015
Genere:Retelling – Romantasy
Edizione:Newton Compton Editori

Ha sofferto moltissimo e mi distrugge sapere che di conseguenza infligga dolore ad altri. Mi tormenta, perché non è il modo di agire del ragazzo che conoscevo. Ma così come voi siete giovane, io sono vecchio, e alla mia età la saggezza diventa meno un diritto di nascita e più un’aspettativa. Nella mia vita, l’unica cosa che ho davvero imparato è che nessuno realizza il meglio di sé senza ricevere amore. Non siamo fatti per vivere da soli, Sharzhad. Più una persona allontana gli altri, più diventa chiaro che ha bisogno di essere amata.

Trama:

Sharzhad si offre volontaria per sposare il giovane califfo del Khorasan. C’è solo un problema, ogni moglie viene assassinata all’alba dopo la prima notte di nozze. È così che poco tempo prima è stata uccida Shiva, la migliore amica di Sharzhad, motivo per cui la ragazza vuole compiere la sua vendetta e uccidere il mostro che governa il regno e che ha decretato la morte di così tante giovani donne.
Ma come sopravvivere al primo giorno? Sharzhad dovrà utilizzare tutte le sue risorse ed il suo ingegno per intrigare il califfo e ottenere tempo prezioso al suo scopo. Non tutto è come sembra, e tra nemici di corte e oscuri segreti, Sharzad dovrà affrontare sentimenti contrastanti e inaspettati.

La moglie del Califfo, primo libro di una dilogia, è un retelling del classico “Le mille e una notte”.
Dato che sono una millennial, ve lo dico così: dal titolo non gli avrei dato due lire. E invece… mi ha sorpresa. Pubblicato nel 2015 come romanzo d’esordio, oggi ricadrebbe sotto l’etichetta del romantasy. Io preferirei definirlo un retelling low fantasy con una componente romance importante. Sì, in pratica un romantasy, ok, ma non amo particolarmente il termine.

Il primo elemento che ho amato di questo libro è la prosa. Elegante e calibrata, si sposa con uno stile evocativo ma non trasognato. A qualcuno forse potranno dare fastidio le molteplici descrizioni degli abiti e dei luoghi, io le ho amate perché mi hanno permesso di visualizzare al meglio l’ambientazione. La regione del Khorasan oggi coincide con la zona nord orientale dell’Iran, mentre nell’antichità era parte dell’impero persiano.
Lezione di geografia a parte, già da qualche anno ho scoperto di avere un debole per le storie ambientate in medio oriente, e questo romanzo ha contribuito a rafforzare l’interesse.

Certo non è il romanzo perfetto, la trama si svolge nel giro di pochi giorni rendendo tutto un po’ frettoloso e i personaggi non sono approfonditi a dovere, ma come un cobra incantato dalle note magiche, ho letto una pagina dopo l’altra senza quasi riuscire a staccarmi dal libro.

Come dicevo in apertura, lo definirei low fantasy perché in questo primo libro, la magia prepara il terreno e non influisce sulla storia se non in modo passivo. Credo che nel secondo romanzo avrà sicuramente un impatto maggiore sulla trama e sui personaggi.

È politicamente corretto? No. Ci sono tematiche delicate trattate un po’ superficialmente e si sguazza nella pericolosa retorica della crocerossina che col suo amore può salvare il suo lui tenebroso e tormentato.

Se però contestualizziamo il tutto nell’epoca (circa il X secolo d.C.) e nel luogo in cui è ambientata la storia, e proviamo anche a pensare alla raccolta di fiabe e leggende originarie, possiamo mettere da parte il giudizio morale, chiudere un occhio sulla poca caratterizzazione dei personaggi e goderci la lettura con partecipazione.

Ve lo consiglio? Sì se siete alla ricerca di una lettura capace di portarvi in terre lontane, di un romantasy – ogni volta che lo scrivo mi suona peggio – con una bella prosa e perché no, di una storia d’amore problematica e complicata.

TRAMA3
PROSA4
AMBIENTAZIONE4
PERSONAGGI3
RITMO4
Gradimento da 1 a 5

Consigliato?

Sì, bella ambientazione e prosa elegante. Non perfetto ma affascinante.

Classificazione: 3 su 5.

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