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Il regno corrotto

Titolo Originale:Croocked Kingdom
Autore:Leigh Bardugo
Anno:2016
Titolo in italiano:Il regno corrotto
Genere:Fantasy
Edizione:Mondadori

Sarei venuto a prenderti. E se non fossi stato in grado di camminare, sarei arrivato da te strisciando, e non importa se ci avrebbero ridotto a pezzi, noi ne saremmo usciti vivi battendoci insieme: con i pugnali sguainati e le pistole fumanti. Perché è così che funziona per quelli come noi. Noi non smettiamo mai di combattere.

Trama:

Dopo il colpo alla Corte di Ghiaccio, il mondo sembra ribaltarsi attorno a Kaz Brekker e la sua banda di Corvi. Inej è prigioniera di Van Eyck, il ricco mercante che li aveva ingaggiati per la missione suicida, per poi tradirli in cobutta con Pekka Rollins, i Corvi sono ricercati ovunque in città e devono trovare un modo per liberarsi di Kuwai e salvarsi la pelle.
Ecco che iniziano nuove macchinazioni, nuovi piani per liberare Inej, ottenere vendetta e anche la libertà.

Il regno corrotto è il secondo romanzo della dilogia iniziata con Sei di Corvi, ambientato sempre nel Grishaverse, il mondo fantasy creato dall’autrice Leigh Bardugo.

La storia riprende esattamente dal punto in cui si era interrotto il romanzo precedente, senza salti temporali e/o preamboli. L’ho trovato molto in linea con il primo libro e mi è piaciuto anche un pochino più del primo.

Qui il focus è più incentrato sulla macchinazione di piani e come sventare quelli degli avversarsi, c’è un po’ meno azione ma più approfondimento dei personaggi. Impariamo a conoscerli meglio e ci vengono rivelate parti del vissuto anche di Wylan, Jesper e Inej.
Questo ampliamento introspettivo corale mi ha fatto empatizzare meglio con ciascun membro della banda – tranne Matthias che per me rimane uno stoccafisso – creando un maggiore coinvolgimento nella lettura e dimostrando la maturazione della penna dell’autrice.

Per quanto riguarda l’ambientazione, il worldbuilding non viene esplorato ulteriormente, rimaniamo nella buia e losca Ketterdam. Vengono gettati qua e là personaggi che abbiamo incontrato nella prima trilogia (tenebre e ossa) e che saranno presenti anche nella dilogia seguente: Il re delle cicatrici.
Scelte coerenti ma anche un pelo ruffiane!

Resto sul parere che ho avuto leggendo il primo libro: Kaz Brekker non è sicuramente un diciassettenne ed è fin troppo infallibile, rendendo così la trama del romanzo prevedibile. Va riconosciuto alla Bardugo la capacità di aver creato un personaggio grigio pieno di contrasti, solo l’avrei preferito leggermente più credibile e più adulto anagraficamente parlando.

Mettendo a confronto questa dilogia con la prima trilogia, si nota subito il cambio di registro: meno trope Young Adult anni ’10 del 2000, ritmo incalzante e attenzione posta non sul singolo eroe ma su un gruppo di personaggi più o meno grigi. Meglio anche le intenzioni dei villain rispetto al Bomberone delle ombre, che purtroppo nella trilogia perde di forza ad ogni capitolo.

In parte sì, perché la trama è ambientata tempo dopo gli avvenimenti di Ascesa e Rovina, anche se così facendo vi ritroverete un po’ spersi nel Grishaverse (l’universo fantasy creato appunto dalla Bardugo, in cui sono ambientati tutti i romanzi già citati), perché per fortuna qui non ci sono grossi spiegozzi noiosi. Anche la presenza di alcuni personaggi può essere meglio apprezzata avendo già letto la prima trilogia.


Sei di Corvi e Il regno corrotto per me rappresentano una saga che mi sento assolutamente di consigliare, non priva di difetti, ma in grado di regalare un ottimo intrattenimento.

TRAMA4
PROSA4
AMBIENTAZIONE4
PERSONAGGI4
RITMO4
Gradimento da 1 a 5

Consigliato?

Sì, secondo volume anche migliore del primo!

Classificazione: 4 su 5.

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Rimaniamo nel Grishaverse

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