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Blackwater. La piena

Titolo Originale:The flood
Autore:Michael Mc Dowell
Anno:1983
Genere:Gotico
Edizione:Neri Pozza – Beat

In città tutte le donne si prendevano gioco degli uomini. I rappresentatnti yankee che ci venivano e alloggiavano all’Osceola trattavano con i padroni maschi delle segherie, mercanteggiavano con i gestori degli empori, sedevano per un taglio di capelli nella bottega del barbiere – maschio pure lui – e chiaccheravano con gli sfaccendati che ci trascorrevano intere giornate, dalla mattina alla sera; tutto questo senza mai sospettare che a Perdido erano le donne a comandare davvero.

Trama:

1919 Perdido, Alabama. Un’alluvione sommerge completamente la città, lasciando dietro sé devastazione e una misteriosa ragazza dai capelli rossi, Elinor, che viene trovata dal giovane Oscar Caskey. I Caskey sono una delle famiglie più importanti e facoltose della regione, hanno una grande impresa famigliare di produzione del legno e a capo di tutti vige la stoica matriarca Mary-Love.
Elinor, avvolta dalla sua inquietante aura di mistero, riuscirà a farsi strada nel cuore della famiglia Caskey.
Tra eventi inspiegabili, morti improvvise e ricostruzione della città, la saga familiare dei Caskey è appena iniziata.

Blackwater. La piena è il primo di sei romanzi della saga famigliare scritta dall’autore Michael McDowell. La saga venne pubblicata negli Stati Uniti nel 1983 con una cadenza quindicinale per ogni volume. Solo nel 2023 è stata portata in Italia da Neri Pozza in un’edizione super tascabile e con una veste grafica davvero accattivante.

Non so per quale coincidenza mi sia ritrovata a diniziare la lettura di questo libro proprio nelle settimane di alluvione di gran parte dell’Emilia Romagna. Devo dire che anche qui a Torino, da dove vi sto scrivendo, è piovuto incessantemente per più di due settimane.
Questo sinistro parallelismo fra la lettura e la realtà è stato leggermente straniante e mi ha facilitata, aihmè, nel farmi coinvolgere dall’ambientazione e dalla situazione della prima parte del romanzo.

La piena è un romanzo gotico, ma non pensate di trovare vecchie dimore diroccate. Qui gli elementi disturbanti si concentrano tutti attorno alla figura di Elinor, anche alla luce del sole.
A farla da padrone sono in tutto e per tutto le figure femminili. Gli uomini fanno un po’ la figura dei babbioni, manovrati in tutto e per tutto ma madri e/o mogli.
Principalmente abbiamo la contrapposizione tra Elinor e Mary-Love, ma ci sono anche tanti personaggi femminili secondari di rilievo.

Il libro si fa leggere davvero in pochissimo tempo, è molto scorrevole anche se pensavo che la trama mi avrebbe coinvolta maggiormente a livello emotivo, invece l’ho trovata un po’ didascalico. Tolto questo rimane sicuramente una lettura godibile e capace di regalare un buon intrattenimento.

Penso proprio che nel tempo leggerò tutti i libri della saga per seguire la storia della famiglia Caskey, storia che mi ha dato delle vibes alla Beautiful gotica anni 20′.

Non fatevi spaventare dalla quantità di volumi che compongono la saga. Sei libri non sono pochi ma sono tutti brevi e se mantengono le caratteristiche di questo primo volume, si faranno leggere più che volentieri.

TRAMA3
PROSA3,5
AMBIENTAZIONE4,5
PERSONAGGI3
RITMO4
Gradimento da 1 a 5

Consigliato?

Sì, dal ritmo scorrevole e bella ambientazione.

Classificazione: 3.5 su 5.

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2 pensieri su “Blackwater. La piena”

  1. Ho letto fino al quarto volume, finora, e sebbene mi piaccia e mi diverta devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più. Non so, mi sembra tutto parecchio superficiale. Si legge molto velocemente (il terzo volume l’ho letto letteralmente nell’arco di una giornata) e ti intrattiene, ma mi sembra molto poco ambizioso, oltre che, a tratti, ripetitivo e tirato per le lunghe: c’è un momento, nel quarto volume, in cui ho trovato frustrante l’evasività di Elinor alle domane che le vengono fatte, quando avrebbe perfettamente senso, a quel punto, che dia delle risposte.
    Continuerò a leggerlo perché ormai mi ha intrippato e voglio sapere come finisce, ma sinceramente non lo trovo così superbo come ho letto in giro.

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    1. Capisco cosa intendi! Ho letto solo il primo per ora, per cui non posso sbilanciarmi più di tanto, ma ho avvertito parte di quel senso di superficialità di cui parli anche in questo volume.

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