
| Titolo Originale | The Haunting of Hill House |
| Autore: | Shirley Jackson |
| Anno: | 1959 |
| Titolo in italiano: | L’incubo di Hill House |
| Genere: | Horror |
| Edizione: | Adelphi |
“La paura” disse il professore “è la rinuncia alla logica, l’abbandono volontario di ogni schema razionale. O ci arrendiamo alla paura o la combattiamo; non possiamo andarle incontro a metà strada”.
Trama:
Eleanor Vance, giovane donna dal passato infelice, giunge a Hill House dietro l’invito del professor Montague. La motivazione è semplice, studiare in gruppo le presenze e gli eventi paranormali che si dice infestino la casa. Giunta a destinazione Eleanor viene risucchiata nella spirale distruttiva della casa, scoprendo dettagli inquietanti del suo passato. Le relazioni con gli altri membri della comitiva non le faciliteranno il soggiorno. Soggiorno che in poco più di una settimana avrà serie conseguenze sulla vita di tutti.

L’incubo di Hill House è il romanzo gotico per eccellenza. Scritto dall’autrice americana Shirley Jackson, venne pubblicato nel 1959, diventando una pietra miliare per tutti i successivi autori horror.
Dopo aver terminato la lettura di questo romanzo, sono andata a cercare un po’ di informazioni sulla vita della Jackson nel web. Una vita che purtroppo è stata tormentata dalle pressioni sociali, dal tremendo rapporto con la madre, dall’ansia, da un matrimonio infelice e dall’uso di alcool e droghe.
Si ritrovano queste ombre nel romanzo. Eleanor Vance, la protagonista, spartisce il tragico destino con molte altre donne intrappolate in ruoli non richiesti e imposti dalla società.
Ed è come se la tremenda e oscura dimora di Hill House diventasse la personificazione di quella realtà crudele, in grado di schiacciare ed intrappolare la giovane donna.
La prima metà del romanzo è caratterizzata da dialoghi al limite dell’assurdo, in cui i personaggi tentano di esorcizzare la paura attraverso manifesta gaiezza. Nella seconda parte inizia la spirale discendente verso il male.
La casa è protagonista attiva e viva, vera e propria villain della storia. Il ritmo della narrazione trascina il lettore verso un finale temuto ma inesorabile.
Mi è piaciuta questa lettura, anche se confesso, ho voluto terminarla di giorno e alla luce del sole, per riemergere dalle acque fredde e fangose in cui la Jackson fa annaspare il lettore.
La violenza, se così vogliamo chiamarla, è sottile e sempre psicologica. Non ci sono scene splatter o cose simili, rimane tutto sul piano emotivo ed è per questo che il romanzo svolge così bene il suo compito.
Durante la lettura sono rimasta leggermente stranita dai dialoghi impiegati. Spesso Eleanor e Theodora si scambiano battute che sembrano prese da un’opera di Beckett. Diciamo, uno dei miei pensieri è stato che la Jackson avesse scritto parte del libro sotto l’effetto di acidi. Dopo aver letto parte della biografia, mi sono anche sentita in colpa!
In conclusione L’incubo di Hill House è stata la mia prima esperienza con un romanzo gotico ed è riuscito bene nell’intento di suscitare disturbo. Lo consiglio vivamente a chi non teme storie di fantasmi o presenze sovrannaturali, meno invece a chi non ama letture claustrofobiche.
| TRAMA | 4 |
| PROSA | 4 |
| AMBIENTAZIONE | 5 |
| PERSONAGGI | 3 |
| RITMO | 4 |
Consigliato?
Sì se siete affascinati dalle case infestate e non vi spaventano i fenomeni paranormali
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