| Titolo Originale | To kill a kingdom |
| Autore: | Alexandra Christo |
| Anno: | 2018 |
| Titolo in italiano: | La regina delle Sirene |
| Genere: | Fantasy |
| Edizione: | Fanucci |
Ho un cuore per ogni anno che ho vissuto. Ce ne sono diciassette nascosti nella sabbia della mia stanza. Di tanto in tanto passo le unghie tra i granelli per assicurarmi che siano ancora lì. Sepolti a fondo, sanguinolenti.
Trama:
Lira è la principessa delle sirene e ad ogni compleanno reclama per sé il cuore di un principe. Al diciottesimo anno di vita però, si appropria del cuore con due settimane d’anticipo, generando le ire della crudele e spietata madre, la regina dei mari. La sua punizione è trasformare Lira in un’umana – una grande vergogna per il popolo marino – e sfidarla a procurarsi il cuore del principe/pirata cacciatore di sirene. Lira imparerà a conoscere Elian, il principe, ed il suo equipaggio nel corso di un viaggio alla ricerca del modo per sconfiggere la regina del mare.

La regina delle sirene è il romanzo d’esordio dell’autrice britannica Alexandra Christo. Si tratta di un fantasy young-adult, molto vicino per trama ad un retelling de La Sirenetta.
Il romanzo è narrato in prima persona da Lira, la protagonista, e da Elian, il principe/pirata. Lo stile di scrittura è semplice, il romanzo scorre velocemente grazie ad un ritmo costante e alla linearità della trama. Non ci sono più linee temporali o diverse scene da seguire in contemporanea.
L’apertura è accattivante e promette una protagonista che è una vera e propria cattiva invece che un’eroina. Nel corso del romanzo però questa caratteristica si va a perdere, per cui se vi aspettate di leggere di una sirena spietata, andando avanti, rimarrete un po’ delusi.
Durante la lettura, più che della componente amorosa o del personaggio maschile babbione, ho patito la mancanza di una struttura coerente nel worldbuilding.
Ci troviamo in un mondo composto da più di cento regni, tutti affacciati sul mare, per cui mi sono immaginata un continente frammentato in innumerevoli isole – sarebbe stato carino avere una mappa, a proposito! E fino a qui, tutto bene, idea graziosa. Quando però ci si addentra nei regni, parte la confusione.
Il regno di Midas, quello del principe Elian per intenderci, ha un palazzo reale che è dentro una piramide, è tutto dorato, con casette dai tetti piramidali. I reali vestono con abiti classici dell’antico Egitto, ci sono i geroglifici tra le mura del palazzo. Appena si sale sulla nave pirata però siamo immediatamente catapultati nel XVIII secolo, con camiciole, sciabole e rhum. Quando si parla di un terzo regno, che ci viene presentato come quello degli inventori, sentiamo parlare di dirigibili e navi volanti.
Capite bene la mia confusione, mi è sembrato un piastriccio di elementi uniti senza un filo logico.
Mi sarebbe piaciuto molto leggere – ed è un peccato che non ci sia – la descrizione della società del popolo marino, del loro palazzo e della cultura. Ci vengono presentati solo come creature che pensano unicamente ad uccidere umani e mangiare pesci.
Un elemento invece che mi ha proprio fatto impazzire, è stato la mancanza di realismo di varie scene subacque. Se in alcuni punti ho pensato fosse un problema di traduzione – come si fa a cadere all’indietro se si è sott’acqua? – in alcune scene ho proprio riletto i paragrafi incredula. Spiegatemi come si possono raccogliere le lacrime sulle dita quando si piange sott’acqua, o come un cuore strappato da un corpo, dopo tre giorni passati sul fondo degli oceani possa essere ancora caldo. Per non parlare del continuo far riferimento al fondo degli oceani e descrivere scene che si svolgono in sì e no, 5 metri d’acqua. F4 basita.
Sui personaggi non mi dilungo troppo, Lira è forse quello più interessante, perché nonostante tutto, seguiamo la sua maturazione nel corso del romanzo. Gli altri sono degli stereotipi: la regina cattiva, il giovane che non vuole assumersi responsabilità, la ciurma di pirati temibili ma bonaccioni, etc.
Mi è piaciuta questa lettura? Nì, nel senso che l’ho trovata scorrevole e nella prima parte interessante, poi si appiattisce, regalandoci qualche dialogo forzato e un finale abbastanza telefonato.
| TRAMA | 2,5 |
| PROSA | 3 |
| AMBIENTAZIONE | 2 |
| PERSONAGGI | 2 |
| RITMO | 3 |
Consigliato?
Per una leggera lettura estiva, ma chiudendo un occhio sulla credibilità.
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