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Echi in tempesta

Titolo OriginaleLa Tempête des échos
Autore:Christelle Dabos
Anno:2019
Titolo in italiano:Echi in tempesta
Genere:Fantasy / Young Adult
Serie:L’Attraversaspecchi – 4 di 4
Edizione:edizioni e/o

Per lungo tempo Babel vi ha accolto, ma ora non ha più lo spazio per ospitarvi. Quindi siete tutti invitati a lasciare la nostra arca a partire da oggi-oggi. I vostri beni e le vostre proprietà sono già stati confiscati dalla città e saranno equamente ridistribuiti tra i nostri concittadini.

Trama:

Ofelia e Thorn fanno coppia fissa nell’indagine più complessa. Scoprire il segreto di Dio per sconfiggerlo, identificare l’Altro e cercare di salvare le Arche dal collasso. Il tutto mantenendosi sotto copertura in una Babel sempre meno ospitale e pericolosa, tanto da espellere tutti gli abitanti che non discendono dallo spirito di famiglia Polluce.
Si arriva alla resa dei conti tra echi e premonizioni.

Echi in tempesta è l’ultimo libro della tetralogia scritta da Christelle Dabos. Quando questo romanzo è stato pubblicato nel 2019, ha sollevato un gran polverone nel mondo degli appassionati della saga, leggendolo ho capito il perché. Ma andiamo per gradi.

Il primo quarto del romanzo mi è piaciuto sia per le tematiche introdotte, sia per il ritmo narrativo. Cosa sia successo dopo è quello che mi sto ancora chiedendo.
La storia riprende dal punto in cui si era interrotto La memoria di Babel. Siamo sempre sull’arca di Babel assieme alla nostra coppia affiatata, finalmente nel loro modo incomprensibile e sconclusionato i due si sono dichiarati. Evviva.

Naturalmente le gioie non ci piacciono per cui la terra inizia a crollare e la società di Babel si trasforma in un nuovo regime marziale/razzista, per cui tutti gli “extra comunitari non figli di Polluce” devono essere cacciati su navi destinate al naufragio. Questa è la parte che a mio avviso ha avuto più impatto emotivo, mentre leggevo mi ritrovavo assieme a Ofelia tra i tumulti della popolazione spaventata e le retate.

Poi è iniziato il problema delle scelte narrative dell’autrice. Per rimanere ad indagare, Ofelia si fa rinchiudere in una struttura assimilabile ad un ospedale psichiatrico con un programma atto ad amplificare le deviazioni dei pazienti invece che curarle. Tema importante e delicato che passa in secondo piano in relazione alle diramazioni sempre più improbabili della trama.

Durante i numerevoli spiegoni su cosa fossero gli echi e su come funzionassero, mi sono sentita stupida. Davvero, ancora adesso credo di non aver capito. Sono andata a cercare altre recensioni pensando di avere un serio problema di comprensione, poi leggendole mi sono resa conto che tanti come me avevano le stesse domande in testa.

Quindi mi verrebbe da dire che il problema sia stato più dell’autrice. La stessa cosa vale anche per l’individuazione dell’antagonista e la risoluzione finale che, senza spoiler, vi dico non avere molto senso come scelte. Più che altro si portano dietro diversi buchi di trama e incongruenze.

In tutta la saga Ofelia non attraversa più di una decina di specchi. Per una serie che appunto si intitola l’Attraversaspecchi, vien da pensare che questo potere non è stato trattato a dovere. Ecco perché risulta parecchio strano l’improvviso cambio di registro in cui si viene a parte del fatto che per aver attraversato il primo specchio, Ofelia ha scombinato l’equilibrio del mondo. Se è così importante, facciamogliene attraversare di più di specchi, no?

L’altro aspetto che non ho apprezzato è la scelta di abbandonare quasi totalmente i personaggi secondari dei primi due libri, inserendo 3 o 4 capitoli raccontati dal punto di vista della figlia di Berenilde che aggiungono ben poco alla trama e inserire informazioni sul loro destino che però non hanno nulla a che fare con le azioni dei personaggi stessi.

Insomma rispetto ai romanzi precedenti questo ha deluso un po’ le aspettative, non tanto per il destino finale dei protagonisti, ma per la grossa confusione di fondo che ho rilevato. La saga ad un certo punto si è trasformata davvero in una torre di Babele incomprensibile. Peccato.

TRAMA 1
PROSA3
AMBIENTAZIONE3
PERSONAGGI3
RITMO2
Gradimento da 1 a 5

Consigliato? No, ma sappiamo tutti che dopo tre libri già letti una saga si finisce!

Classificazione: 2 su 5.

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