Graphic Novel, Recensioni

Pelle d’uomo

Titolo OriginalePeau d’homme
Autori:Hubert – Zanzim
Anno:2020
Genere:Graphic Nover
Edizione:Bao Publishing

In quei giorni la gente di Faerie abitava ancora sulla Terra, ma già sui loro possedimenti gravava una cappa onirica, come se fluttuassero tra il mondo dei mortali e un’altra dimensione, e perciò luoghi che un certo momento sembravano una banale collina solitaria o un lago o un bosco, l’istante successivo brillavano di una lucentezza sovrannaturale.

Trama: Bianca ormai è un’adulta e deve occupare il suo posto nel mondo, ovvero diventare una moglie silenziosa e devota pronta a sottostare ad un marito che nemmeno conosce. Quando la zia le rivela l’esistenza di una pelle d’uomo, che indossata permette di diventare Lorenzo, allora Bianca decide di esplorare il vero mondo che esiste oltre le mura del suo palazzo e scoprire da sé quello che alle donne è negato.

Il primo giorno d’autunno qui a Torino è limpido, frizzantino e pronto a regalare colori meravigliosi. Mi sembra più che appropriato parlarvi dell’ultima graphic novel letta (questa estate), perché la palette colori scelta per le tavole è calda e confortante.

Pelle d’uomo è una storia di affermazione, di denuncia della disparità di genere e di libertà sessuale, ma ambientata in un periodo medievale vessato per di più dal puritanesimo e dalla caccia al diverso.

Un mattonazzo, penserete voi. E invece no! Gli autori ci regalano una bella storia, raccontandola con arguzia, a tratti con leggerezza, a tratti con spudoratezza. I tratti grafici dei personaggi sono semplici, i colori usati come tinte piatte, ma funziona tutto alla perfezione.

Bianca, la protagonista, è una figura moderna che non accetta il ruolo di moglie e generatrice di prole a cui è destinata. Indossando una pelle d’uomo, che viene tramandata tra le donne della sua famiglia da generazioni, diventa Lorenzo e scopre il mondo degli uomini che si estende al di fuori del palazzo in cui vive, maturando sempre più il senso di ingiustizia per cui le donne del suo villaggio non sono libere quanto gli uomini.

Personalmente mi è piaciuta molto la parte in cui Bianca riscopre i propri corpi, femminile e maschile, e si addentra nella sua sessualità in maniera curiosa e senza preconcetti.

Anche la tematica della repressione dell’omosessualità e della caccia alle streghe da parte del fanatismo religioso occupa una parte importante della storia. Insomma Hubert e Zanzim lottano a colpi di tavole e ballon contro odio e omofobia, dando voce alle donne e alla sete di libertà.

TRAMA 4
TAVOLE4
AMBIENTAZIONE4
PERSONAGGI3,5
RITMO4
Gradimento da 1 a 5

Consigliato? Agli appassionati dei fantasy più classici

Classificazione: 4 su 5.

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