
| Titolo Originale | Midnight library |
| Autore: | Matt Haig |
| Anno: | 2020 |
| Genere: | Realismo Magico |
| Edizione: | Edizioni E/O |
Il punto è che molto probabilmente la tua vecchia vita non esiste più. Desideravi morire, e forse così sarà. E avrai bisogno di un posto dove andare. Un posto cui approdare. Un’altra vita. Quindi pensaci bene. Questa biblioteca si chiama Biblioteca di Mezzanotte perché ogni nuova vita che ti viene offerta inizia esattamente in questo momento. E adesso è mezzanotte. Inizia ora. Tutti questi futuri. È ciò che hai a disposizione. Ecco ciò che rappresentano questi libri. Ogni altro presente qui e ora, e il futuro che avresti potuto avere.
Trama:
Nora ha trentacinque anni e una collezione di scelte sbagliate che hanno dato vita a una marea di rimpianti. Proprio quando decide di farla finita, si ritrova sospesa tra la vita e la morte nella biblioteca di mezzanotte, un luogo magico che custodisce infiniti libri che narrano le sue infinite vite parallele. E solo provandole, una dopo l’altra, Nora potrà riscoprire se stessa e lasciare andare i rimpianti.

Non si sa bene per quale motivo ma alcuni libri ci capitano tra le mani proprio nei momenti in cui ne abbiamo maggior bisogno. Senza conoscere l’autore o la trama nei dettagli, mi sono approcciata a questo libro con pacata curiosità, senza sospettare il contenuto delle prime pagine.
Fin da subito veniamo proiettati nella vita disastrata di Nora – che a me ha ricordato in parte quella di Ibsen – e nei meandri della depressione. Quella vera, che sembra spegnere la luce e impedire di scorgere più in là di essa.
Non sembra una tematica semplice da affrontare, eppure Haig saltella in punta di piuma tra una tragedia e l’altra con una delicata ironia e una sincerità disarmante.
Nora vuole morire. Si suicida per scappare dalla sua vita e rimane intrappolata nel limbo della biblioteca, il luogo delle infinite possibilità, il luogo delle infinite vite.
Tra citazioni filosofiche, concetti di fisica quantistica e teoria delle stringhe, Matt Haig mette in scena il classico “cosa sarebbe successo se” ma lo fa in maniera quasi irriverente, costruendo un vero e percorso di apprendimento, accettazione e motivazione nella protagonista.
Più che averlo letto, ho divorato questo romanzo in meno di ventiquattr’ore. Ho amato la profondità dei temi trattati e sebbene non mi sia identificata in Nora, in qualche modo ho sentito che il libro parlasse anche di me.
Il ritmo narrativo è un medley tra una canzone folk ed una ballad, uno spettacolo circense fatto di lunghe preparazioni e attimi di evoluzioni. La prosa accompagna il lettore in un viaggio immersivo, tra dramma e ironia. La protagonista è un personaggio realistico e in grado di impersonare perfettamente la sensazione di inadeguatezza alla vita di una generazione cresciuta in un mondo iper connesso ma capace di isolare gli individui.
C’è chi cataloga questo romanzo nella fantascienza, chi nel fantasy, personalmente leggendolo ho provato le stesse atmosfere trasognanti del Marquez di Cent’anni di solitudine anche se i due romanzi non potrebbero avere meno elementi in comune tra loro.
La biblioteca di mezzanotte è un inno alla vita, quella imperfetta ricca di delusioni e momenti di sofferenza, ma al contempo costellata di piccoli momenti di felicità, di sogni e obiettivi da realizzare, ricca di infinite possibilità.
Perché sino a che si è vivi, si può continuare a giocare la propria partita.
| TRAMA | 3,5 |
| PROSA | 4 |
| AMBIENTAZIONE | 4 |
| PERSONAGGI | 4 |
| RITMO | 3,5 |
Consigliato? Decisamente sì
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