| Titolo Originale: | Tabineko Ripôto |
| Autore: | Hiro Arikawa |
| Anno: | 2015 |
| Titolo in Italiano: | Cronache di un gatto viaggiatore |
| Genere: | Narrativa |
| Edito in Italia da: | Garzanti |

Avanti, andiamo.
Io, che ero stato per Satoru un coinquilino ineccepibile, in teoria avrei potuto essere per lui anche un perfetto compagno di viaggio.
Trama: Nana, giovane gatto randagio, dopo un incidente viene curato da un ragazzo amante dei gatti, Satoru. Cresce l’intesa e l’amicizia, tanto che Nana decide di diventare il gatto di Satoru. Quando quest’ultimo non potrà più occuparsi di lui, intraprenderanno insieme un viaggio per il Giappone per incontrare vecchi amici di Satoru in grado di dare una nuova casa a Nana.

Ho iniziato a leggere “Cronache di un gatto viaggiatore” a cuor leggero, pensando di avere davanti una storiella carina, divertente e senza troppe pretese. E se i primi capitoli mi hanno cullata in questo mio stato di beata ignoranza, andando avanti nella lettura ho intuito che – per restare in tema e, scusate la fantasia – qui gatta ci covava.
Credo che quando un libro riesce a scuotere qualcosa di profondo in noi, ha fatto veramente centro. Più leggevo e più si delineava davanti ai miei occhi la figura di Satoru, protagonista umano del romanzo. Specifico umano perché questo libro ha due protagonisti, un ragazzo e un gatto.
Tornando a Satoru, ho avvertito questo personaggio come una figura culturalmente lontana ma affascinante, tanto positivo ed educato da risultare quasi fastidioso. Di contro Nana, protagonista felino, è un gatto dal carattere orgoglioso e indipendente.
Il fascino di questo romanzo risiede in due grandi punti di forza. Il primo è che tratta una storia d’amicizia in cui sono proprio i protagonisti a scegliersi a vicenda, costruendo un legame simbiotico; il secondo è che parla di un viaggio non solo dal punto di vista letterale ma, un viaggio inteso nel suo significato più grande, quello della vita. Così un ragazzo ed un gatto percorrono insieme un tratto del viaggio delle loro vite creando un legame indissolubile.
La cornice dipinta dalle descrizioni dei paesaggi giapponesi è aria per la mente. Un susseguirsi di panorami e colori. Partiamo dalla caotica Tokio, fino ad arrivare alla regione di Hokkaido, quella più a nord del Giappone, in cui la natura domina il paesaggio. L’autrice è stata molto brava nel raccontarci questo viaggio, tanto che sembra un po’ di essere a bordo della famosa station wagon argentata a fianco di Nana e Satoru.
Concludo dicendo che ho amato i discorsi del gatto! Far parlare gli animali è un rischio ma, l’arguzia e l’ironia di Nana sono talmente accattivanti da far dimenticare “l’effetto Disney”. Se poi, voi che leggete, avete avuto la fortuna di convivere con un gatto, non potrete non fare delle improvvise e spontanee risate! Pur restando il fatto che “Cronache di un gatto viaggiatore” non è un libro da “gattari”, il vero tema del romanzo è l’amicizia.
“Cronache di un gatto viaggiatore” di Hiro Arikawa, un libro consigliato a chi ama i gatti, i viaggi, il Giappone e le storie d’amicizia.
Consigliato? Sì
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