| Titolo Originale: | Nevernight |
| Autore: | Jay Kristoff |
| Anno: | 2016 |
| Titolo in Italiano: | Mai dimenticare. Nevernight |
| Genere: | Fantasy |
| Saga: | Nevernight 1 di 3 |
| Edito in Italia da: | Mondadori |

Non c’è ombra senza luce,
Sempre giorno segue notte,
a metà tra nero e bianco
c’è il grigio
ANTICO PROVERBIO ASHKAHI
Trama: Mia Corvere, ragazza di sedici anni e orfana all’età di dieci, viene addestrata dal suo maestro Mercurio affinché possa entrare a far parte della Chiesa Rossa, setta e culto di letali assassini. Mia vuole uccidere le persone che hanno distrutto la sua famiglia e ottenere la sua vendetta. Dotata di particolari abilità nel manovrare le ombre che neanche lei conosce appieno, Mia è accompagnata sempre da Messer Cortese, ombra dalle sembianze di gatto che “beve” la paura della ragazza. Tra sangue, omicidi, amici e nemici, Mia intraprenderà un percorso fatto di tenebre e paura per ottenere la sua vendetta.
Questo è il primo volume dalla trilogia Nevernight, seguono “I grandi giochi” e “Alba oscura”. Il libro è un fantasy – con inflessioni young adult. Ci troviamo nella Repubblica di Itreya in cui l’ambientazione trae ispirazione tra un curioso mix fra l’impero romano nel suo periodo di decadenza, in cui corruzione e senatori andavano a braccetto, e la Venezia rinascimentale. Godsgrave, la città più grande in cui si svolgono parte degli avvenimenti, è descritta come la città di ponti e ossa e – a detta dello scrittore stesso – guardando la mappa, possiamo cogliere la sagoma di un uomo stramazzato senza testa.
Se dalla parola fantasy, ci si può aspettare eroi, grandi gesta e buoni sentimenti, questo non è proprio il caso. Kristoff vuole farci entrare in un mondo marcio fin dalle prime righe. Tutto è volutamente molto volgare, le brevi descrizioni, i dialoghi e le scene di sbudellamenti e sesso.
Premetto che non avevo mai letto nulla dell’autore prima e non ero abituata al suo stile. Nei primi capitoli c’è un’alternanza a ripetizione di scene del presente e flashback che confonde un po’ il lettore. Soprattutto ho trovato molto invadente il “narratore piacione” e tutte le decine di note a piè di pagina disseminate nelle prime cento pagine del libro. Un narratore che si piace molto e deve lasciare i suoi commenti sarcastici qua e là.
Veniamo a Mia, la protagonista. Non so perché ma leggendo e leggendo pensavo sempre più di trovarmi in una Hogwarts distorta in cui Mia Corvere/Arya Stark/Harry Potter eccelleva in pozioni e si faceva riempire di mazzate a combattimento. Farla assistere all’esecuzione del padre, ricordarci insistentemente nelle note che è una stronza e, voler farla parlare come uno scaricatore di porto, non rende automaticamente Mia un personaggio tosto. Mi è mancata un po’ di profondità psicologica, è anche vero che essendo questo solo il primo volume, ci si può aspettare una crescita del personaggio nei prossimi volumi.
Personalmente ho trovato un po’ debole anche la figura dello stregatto-astratto-ombroso Messer Cortese, non so come si svilupperà la trama e conseguentemente il rapporto fra i due ma, un pizzico di malizia in più non avrebbe guastato.
Nel complesso il libro, superato il primo terzo confuso, si fa leggere volentieri senza annoiare e senza regalare infinite descrizioni di baci idilliaci che rendono i YA piuttosto fastidiosi. Il richiamo al sangue è viscerale, trasuda da ogni pagina e rende questo fantasy un qualcosa di diverso dal panorama classico – anche se mi vengono in mente alcune analogie tra Mia e Nihal, la protagonista de Le cronache del Mondo Emerso della Troisi.
Probabilmente su un lettore più giovane (ahimè il muro dei trent’anni si fa sentire) l’impatto emotivo è sicuramente più forte di quello che ho provato io leggendo. In chiusura, questo primo libro di presentazione e preparazione, regala un finale aperto che invoglia ad iniziare il secondo volume per seguire la scia di sangue che si preannuncia davvero lunga e sciabordante.
Ps. Un plauso lo merita l’edizione italiana curata da Mondadori perché è davvero curata nei dettagli. Attraente il design volutamente un po’ zarro della copertina con tanto di verniciatura lucida su alcune parti dell’illustrazione presenti sia sul sovra-copertina che sul libro stesso. Belle le illustrazioni delle mappe e il richiamo ai tre soli. Davvero un bel design!
Consigliato? Sì
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